Vincenzo Andraous - anno scolastico 2006-2007
Vincenzo Andraous - 21-08-2007
In questa estate di divertimenti gli esami di riparazione fanno capolino, viene da dire "a volte ritornano", ma forse è meglio richiamare attenzione e sensibilità diverse nel promuovere qualche sano esame di coscienza.
Nonostante il sipario sia calato, è meglio non dare tregua, spazio e possibilità di ritemprarsi a quel maledetto vigliacco a nome bullismo: forse è meglio non concedere vacanza alla mente e al cuore, per tentare di porre rimedio a un disagio relazionale che ci coinvolge tutti.
Forse è il caso di conoscere meglio quel vicolo cieco, dove bulli e vittime recitano la loro parte, dove è semplice andare a sbattere la testa, e diventa assai più difficile rialzarsi, perché non c'è nessuno a cui chiedere aiuto, non c'è nessuno più in là del buio della solitudine, più in là della nostra malcelata fragilità.
Chissà se in questo intervallo almeno per una volta sapremo ripensare a noi adulti, compromessi e stanchi, ma finalmente consapevoli del nostro ruolo e della nostra responsabilità.
Vincenzo Andraous - 08-08-2007
Sul carcere italiano non si odono più lamenti sospetti, né si consumano notizie scandalistiche per tentare di restringerlo a una sorta di terra di nessuno.
Da qualche tempo è stato studiato un progetto di eccellenza per renderlo inanimato, per cui la tutela del cittadino detenuto, la salvaguardia della società, l'interesse collettivo, sono incentrati sul principio della sicurezza, la quale rafforza la propria efficienza e susseguente efficacia attraverso uno strumento a dir poco sbalorditivo: il silenzio.
Vincenzo Andraous - 30-06-2007
Sul malandato carcere italiano è sceso il silenzio, da qualche tempo non se ne parla più, come se improvvisamente ogni suo problema fosse andato a soluzione, c'è davvero da sbalordire per tanta efficienza e efficacia.
Vincenzo Andraous - 23-06-2007
La scuola è di tutti, soprattutto è comunità e condivisione, allora ciascuno abbia il coraggio di mettersi nei panni dell'altro, e una volta tanto, lo faccia con voce liberante, obbligando la scuola, e così se stessi, dalle gabbie di partenza, quelle recintate con il filo spinato delle deleghe inospitali.
Occorre sfuggire a quegli atteggiamenti ottusi, in cui è difficile affrontare con un minimo di onestà e umiltà il dibattito per arginare il fenomeno del bullismo, e in cui si preferisce rifugiarsi in fuorigioco, creando una disattenzione che autorizza l'accantonamento del rispetto delle regole, premiando i soliti furbetti dallo spinello facile.
Vincenzo Andraous - 09-06-2007
E' incredibile come il passato ricomponga la sua trama sulle macerie del presente, rivestito di disattenzioni e disamore per la verità.
La televisione ed i quotidiani ci mostrano cortei a favore della liberazione della Lioce, dei brigatisti in carcere, di quanti sono sottoposti al 41 bis, al carcere duro.
La città dell'Aquila è attraversata dai vecchi e usuranti slogan, Bologna è rapinata della propria dignità, nelle scritte sul muro dell'abitazione del Prof. Biagi, ulteriore umiliazione a un morto che non può più difendersi.
Ma di quali simpatie pseudo brigatiste si tratta; quelle di oggi, quelle che imperversavano nelle piazze ieri?
Di quali uomini in armi e incappucciati in piazza dobbiamo avere timore, se questo velleitarismo è ormai sconosciuto persino ai più vecchi e incalliti degli utopisti o rivoluzionari che dir si voglia.
In queste camminate autocelebranti per la città, in queste scritte ordinatamente scomposte, qualcuno può pensare che ci sia una reinterpretazione a misura del nostro tempo?
Vincenzo Andraous - 26-05-2007
Sono stato invitato a un incontro con gli alunni delle scuole secondarie di 1° grado, con la presenza degli insegnanti e di alcuni medici di base.
Ho raccontato la mia adolescenza da bullo, da prevaricatore: un cancellino lanciato alle spalle della maestra, la gomitata sulla testa del compagno più debole, il gioco del capro espiatorio che ingiustamente patisce le pene dell'inferno, e calcio dopo calcio, silenzio dopo silenzio, il gruppo si rafforza, tutti dentro quel territorio ben delimitato.
I ragazzini stanno fermi sulle sedie, ascoltano la mia storia raccontata piano, comprendono che non è quella dei videogames, dei violenti scambiati per eroi, bensì è la storia della vergogna.
Vincenzo Andraous - 22-05-2007
Come è possibile in un paese progredito, dove a democrazia sta giustizia, dove a società sta solidarietà, che un fatto di cronaca, sebbene assordante per disumanità, ammutolente per indicibilità, possa diventare uno spazio ove fare convergere le attenzioni più morbose, a tal punto da relegare di lato quelle doverose garanzie di tutela appartenenti a ogni cittadino?
I mostri pedofili di Rignano Flaminio sono stati tutti scarcerati, "inspiegabilmente " sono ritornati in seno alle proprie famiglie, vicino ai propri figli.
Donne e uomini liberati dalle catene, e soprattutto, dalla infamia più grande, quella di avere abusato di bambini inermi.
Vincenzo Andraous - 11-05-2007
Ci sono metropolitane che sembrano vicoli senza uscita, sentieri dimenticati di ogni giorno qualunque.
Ma quel che è accaduto a Vanessa, non è il risultato di un luogo abbandonato a se stesso, di una zona rossa da scansare, di uno spazio ove non esiste sicurezza.
Quel che è successo là sotto, poteva accadere nel bel mezzo di un viale cittadino, il problema non sta nella poca o assente illuminazione, o nell'insufficienza di tutori dell'ordine.
Vincenzo Andraous - 21-04-2007
Ora che i riflettori sono stati spenti e la grancassa mediatica ha smesso di emettere suoni scomposti, forse sarà possibile ricordare con maggior delicatezza e buon senso Matteo e i suoi sedici anni.
Forse sarà possibile rammentare il valore delle parole, quelle che non intendono farsi condizionare da altre più altisonanti, lanciate a grappolo per creare una labirintite artificiale, quelle parole che possono chiarire le responsabilità vere, che non stanno sulle labbra dell'intrattenitore di turno, o sulla battuta pronta di chi vuol rimanere dietro le quinte del dolore, escludendo la possibilità di una via di emergenza che non di rado salva la vita.
Vincenzo Andraous - 16-04-2007
In questi giorni ognuno ha detto, giudicato, assolto e condannato.
Il circo delle giustificazioni da trapezio senza rete di sicurezza ha trasmesso il suo spettacolo migliore, nuovamente l'essere umano è stato dapprima dimezzato, poi gettato via come un pezzo di carta inservibile.
Mastrogiacomo è stato riportato a casa nostra, e quel che s'è fatto per salvarlo è stato comunque un atto di giustizia a dir poco dovuto.
Un po' meno lo è per coloro che ne hanno condiviso le sofferenze e il sangue, e ora sono legati scompostamente al palo con la testa penzoloni.
Vincenzo Andraous - 11-04-2007
Guardavo il telegiornale e il servizio che andava in onda parlava di scuola, di studenti, di bullismo. Un telefonino aveva ripreso tutta la scena, il bullo che dall'ultimo banco scagliava un astuccio all'indirizzo della professoressa che stava scrivendo alla lavagna, colpendola alla nuca. Gli altri alunni seduti immobili come se nulla fosse accaduto, mentre l'insegnante in lacrime fuggiva dalla stanza.
Osservando la scena alla televisione, ho sentito un brivido percorrermi la schiena: in quei fotogrammi, quel ragazzo nascosto dall'ultimo fila, quel lancio codardo a colpire alle spalle, ho rivisto un altro bullo allo sbaraglio, in quei ragazzi educatamente seduti ai loro banchi, ho ricordato altri compagni, in quella fuga scomposta l'umiliazione di altre persone incolpevoli.
Il telegiornale mi ha rispedito a una classe anonima, dove rimanere un figurante non protagonista del proprio vivere, e diventare "diverso" a scuola, in famiglia, nella strada, è stato il passo più breve per fare conoscenza dapprima con un carcere per minorenni, poi con il resto del panorama penitenziario.
Vincenzo Andraous - 17-03-2007
In questi giorni i legislatori si incontrano per varare un nuovo disegno di legge, il tentativo in atto è quello di riformare la legge Fini-Giovanardi ereditata dal governo precedente.
Da molti mesi rimbombano nelle orecchie autocelebrazioni e autoreferenzialità, pilotate da ideologie cadute in disuso, tarlate dalle storie personali di tanti uomini devastati e a volte "terminati" dalle sostanze.
Si fa strada il messaggio che la droga sia un bene di consumo normale, a tal punto da pensare che assumere stupefacenti sia un passatempo accettabile, tutto all'interno di un'accezione diventata normalità.
Vincenzo Andraous - 10-03-2007
Adolescenti come plotoni di esecuzione, pronti a destabilizzare i più deboli, sempre addosso a chi non può reagire.
Bullismo ed eroi di cartone, furbi e codardia sospesa a mezz'aria, una dimensione di imbecillità con la patente a punti di bravi ragazzi, il tutto ben nascosto dalla viltà del gruppo che opprime il singolo.
Se non ricordo male ai miei tempi, esisteva l'esatto contrario del bullismo attuale, infatti il disagio aggrediva il singolo, ponendolo solo contro tutti.
Il solitario scopriva gli strumenti della violenza e della diversità, per diventare protagonista, per apparire, nel tentativo di colmare il vuoto in famiglia, la precarietà finanziaria, la mancanza di riferimenti certi, di valori condivisi.
Vincenzo Andraous - 03-03-2007
Accade sempre più sovente che personaggi pubblici, di quelli che bucano il video, che guadagnano milioni di euri per contratto televisivo o per pensione acquisita, dimentichino che, sì, la storia è creata dagli individui, ma solamente se determinata dall'azione del soggetto in questione.
Succede non di rado che dal video sbuchino volti sorridenti, che nel tentativo di condurci per percorsi educativi, scelgono di mostrarci strade esistenziali più o meno morbose, più o meno inebetenti, più o meno costruite a misura per quelle fragilità collettive, ereditate di generazione in generazione, e alimentate dalle ingiustizie sociali e generate dal benessere da raggiungere... a tutti i costi.
Questi famosi conduttori, che non sono quelli della famigerata " isola", ma fiore all'occhiello dell'etere nazionale, irrompono nelle nostre coscienze senza mai prospettarci una incertezza, infondendoci certezze salvifiche, con l'unico risultato di gettare chi è già nel panico esistenziale, in un inquietante stordimento.
Vincenzo Andraous - 16-02-2007
Sono tempi che non consentono cadute all'indietro, vuoti di memoria, amnesie culturali e generazionali.
Rivoluzione e brigate rosse, risoluzioni e comunicati.
Tanti anni fa, esisteva il ruggito proletario che mieteva vittime e speranze all'insegna ...
Vincenzo Andraous - 10-02-2007
In questi giorni si sprecano lacrime, accuse, opzioni più o meno ardite per fare Giustizia di un accadimento tragico, culminato con la morte di un uomo.
Ucciso a margine di una partita di pallone, volutamente a margine, per significare la distanza ...
Vincenzo Andraous - 04-01-2007
...e a Gesù sulla croce

Queste feste Natalizie stavano portando molti di noi, indifferenti, alle orecchie del Bambino, foss'anche per ottenere una giustificazione alle nostre innumerevoli assenze.
Natale stava riuscendo a viverci, addormentando ...
Vincenzo Andraous - 07-12-2006
Me ne sto seduto sul divano a guardare la televisione, mi passano davanti immagini di animali destinati all'estinzione, animali trattati con disattenzione, animali abbandonati sul ciglio della strada.
Un brivido mi scivola giù per la schiena, freddo ...
Vincenzo Andraous - 06-11-2006
L'indulto è stato da poco concesso, ed è subito diventato terreno di scontro politico e sociale.
Ciò avviene perché spesso sono ingannevoli le percentuali date in pasto all'opinione pubblica, sugli effetti negativi di questo atto di clemenza, ...
Vincenzo Andraous - 27-10-2006
La guerra diventa padrona della nostra casa, le immagini si susseguono velocemente, più ancora della nostra incredulità, più ancora della nostra capacità di elaborare una difesa.
Le notizie che ci inondano sono concentrati di indicibilità, impossibilità, inaccettabilità, ma noi riusciamo a comprenderne l'orrore per una sorta di compassionevole diversità.
Vincenzo Andraous - 21-10-2006
Giovani e adulti, facoltosi e meno abbienti, ognuno a "farsi grande" con l'uso di sostanze stupefacenti.
In questo consumo smodato di illusioni in pillole, non esistono confini sufficienti a identificare le ideologie nè le culture.
Eppure non fa ...
Vincenzo Andraous - 22-09-2006
In Italia c'è una bambina Bielorussa che è stata nascosta dai genitori adottivi, i quali hanno deciso di infrangere una norma e quindi rischiare la galera, pur di non farla rientrare nel suo paese, o meglio nel brefotrofio-orfanatrofio che la ...
Vincenzo Andraous - 18-09-2006
Il nostro è davvero un paese emblematico: decenni trapassati dagli scioperi a oltranza, di elargizioni e susseguenti prelievi, di proteste e rinculi repentini, di grida e urla forti nei riguardi dei deboli, di lamenti deboli verso i forti.
Eppure ...
Vincenzo Andraous - 04-09-2006
Sento e vedo migliaia di persone, di ogni colore e nazione, diagnosticare terapie politiche e sociali per stabilizzare diritti e democrazie in paesi dilaniati dalla ferocia della povertà, dall'ingiustizia oramai globalizzata, che non sottrae ...
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